Il 27 gennaio abbiamo diffuso il primo intervento pubblico a firma del nostro coordinatore Daniele Magrini, a difesa delle eccellenze della sanità senese e a fianco del cardiochirurgo Eugenio Neri.
Ecco il testo:
In una nota odierna la direzione generale delle Scotte prova a spiegare la manovra che intende varare per ottemperare a quanto previsto dalla sentenza del Consiglio di Stato 11507 del 28 dicembre. Giova ricordare che la vicenda va avanti da molti anni, da quando il professor Mario Chiavarelli, professore ordinario, presentò un ricorso relativo al proprio accantonamento. Nel 2016, tramite concorso, venne varata l’unità operativa complessa di Cardiochirugia ospedaliera e la direzione, per concorso, venne attribuita al dott. Gianfranco Montesi.
Ora, la sentenza del Consiglio di Stato dice che quel concorso non doveva essere varato e ordina il reintegro del professor Chiavarelli.
Due gli effetti della sentenza, ricordano nella nota delle Scotte: l’attribuzione della direzione di una struttura di cardiochirurgia al professore ordinario convenzionato ricorrente e cioè Mario Chiavarelli; l’annullamento di una serie di atti come l’istituzione, nel 2016, dell’unità operativa complessa di Cardiochirurgia ospedaliera, il concorso per la direzione di questa struttura e della nomina a direttore della stessa.
Il Consiglio di Stato, dunque, dichiarando illegittimo quel concorso ordina il reintegro del professor Chiavarelli. Ma la direzione generale delle Scotte cerca una soluzione alternativa, varando due unità: la “Chirurgia del cuore e dei grossi vasi”, diretta da Chiavarelli, e la “Terapia chirurgica dell’insufficienza cardiaca e del trapianto di cuore” che potrebbe rappresentare la mossa per mantenere uno stimato chirurgo come il professor Montesi ( che tuttavia si è mai occupato di trapianti nella sua carriera a siena)
Lodevole l’intento, ma quale è l’effetto di questa manovra? Personalmente mi meraviglio che non sia emersa, nella trasparenza dovuta, la cancellazione contemporanea dell’Unità operativa Autonoma dipartimentale di Chirurgia dei grossi Vasi diretta dal professor Eugenio Neri, senese che rappresenta, come il dr Maccherini, la tradizione dell’eccellenza cardiochirurgica senese. Un medico stimato al quale tanti senesi devono la vita per interventi al limite delle possibilità.
Si può tagliare così un interprete della storia della cardiochirurgia senese? Chi ha opportunamente sollecitato interventi a garanzia della permanenza del professor Montesi, alla luce della manovra varata dalla direzione generale delle Scotte, può accettare, a cuor leggero, che l’effetto a cascata della soluzione ideata per ottemperare alla sentenza del Consiglio di Stato, sia il taglio dell’unità operativa diretta da Eugenio Neri? I senesi a cui Neri ha salvato la vita, qualche dubbio ce l’hanno.
Daniele Magrini
Coordinatore lista SI’ PATTO DEI CITTADINI