1. L’analisi
Il bene comune smarrito
Siena non deve perdere certezze tramandate per generazioni. Non siamo una “normale” cittadina di poco più di 50.000 abitanti. Abbiamo consolidati valori che vengono dalle nostre tradizioni e dalla nostra storia e che le Contrade ancora sanno esprimere. Abbiamo un patrimonio artistico ineguagliabile, due Università, istituzioni di formazione musicale di grandissimo livello, un presidio sanitario che va consolidato all’altezza della qualità acquisita, le terre senesi tutto intorno che dobbiamo sempre di più imparare a guardare come una risorsa.
Ma abbiamo perso troppe opportunità negli anni d’oro. La mancanza di lungimiranza quando le risorse c’erano e il Monte dei Paschi distribuiva utili in abbondanza, assegna alle amministrazioni degli ultimi decenni una pesante responsabilità. La perdita dell’impatto storicamente positivo della banca sul territorio senese, ha rotto l’argine alla crisi che attraversa tutto il mondo, sempre più interconnesso nella diffusione in ogni luogo degli effetti perversi della globalizzazione. L’esempio più eclatante è la sciagurata aggressione della Russia all’Ucraina, che si è tradotta in rovinose bollette energetiche giunte nelle nostre case. O l’ennesima crisi finanziaria di una banca americana, che si è tradotta in rate di mutuo più pesante che hanno intaccato risparmi di una vita.
In questo mondo che appare impazzito, la città si sta impoverendo man mano che calano i redditi medi e le rendite delle precedenti generazioni, con le nuove che non trovano spazi occupazionali se non intrisi di precarietà. Il commercio è assediato dagli acquisti on line e dalle catene che occupano le vie delle città in modo stereotipato. Il patrimonio dei negozi di vicinato, così come quello delle botteghe artigiane, appartiene a una narrazione che pare superata, purtroppo.
L’amministrazione uscente ha vissuto di proclami e sottogoverno, mal gestendo il presente e pensando che l’esercizio del potere con prebende e promesse ad personam, potesse garantire il futuro. Oltretutto rompendo i rapporti con prestigiose istituzioni senesi, con le quali, semmai, bisogna dialogare per invertire la rotta. Qualche strizzatina d’occhio al governo regionale non è servita neppure a recuperare posizioni di centralità in quel sud della Toscana che ormai ha equilibri in cui Siena è marginale.
Mettere insieme delle idee come lista “Sì Patto dei Cittadini” nell’ambito della coalizione Polo Civico Siena, deve prima di tutto evidenziare con responsabilità che nulla sarà facile. Che per ogni idea programmatica conterà molto la concretezza realizzativa e la possibilità di reperire risorse, più che gli effetti speciali. Dovremo guardare ai Fondi Europei, conoscendone in modo scrupoloso le regole di assegnazione e rendicontazione. Ci vogliono competenze per questo. E sotto la guida saggia di Fabio Pacciani proprio le competenze potranno essere il valore aggiunto per un futuro già presente della nostra città.
L’emergenza demografica
Accanto alla crisi della banca, agli effetti pesanti di fenomeni globali, alla sterile e sprezzante gestione della cosa pubblica da parte dell’amministrazione uscente, non va dimenticata l’emergenza demografica che riguarda la nostra città. Secondo gli ultimi dati Istat l’indice di natalità, ossia il numero medio di nascite ogni mille abitanti, a Siena è di 6,4. Nel 2022 le nascite alle Scotte sono state 924, con una flessione del 5% rispetto all’anno precedente.
E altri indicatori devono preoccupare. L’indice di vecchiaia, per primo. Rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione. È il rapporto percentuale tra il numero degli ultrasessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni. A Siena il dato è 221,7. Significa che sono 221,7 gli anziani ogni 100 giovani. O 175 gli ultraottantenni ogni 100 tra i primi dieci anni di vita.
Il dato nudo e crudo della mortalità indica 220 decessi ogni 100 nati: lo stesso indicatore a livello europeo è invece di 109 decenni ogni 100 nascite. Ci stiamo, anche in questo, pericolosamente allontanando dall’Europa
Ma ancor più preoccupante è l’indice di dipendenza strutturale. Rappresenta il carico sociale ed economico della popolazione non attiva (0-14 anni e 65 anni ed oltre) su quella attiva (15-64 anni). A Siena ci sono 62,7 persone a carico, ogni 100 che lavorano. In Toscana lo stesso dato è 61,1 in ITALIA 57,5.
L’ultimo bilancio demografico ufficiale, quello del 2022, ci colloca a quota 52.800 abitanti. Erano 53.800 nel 2017. Abbiamo perso 1.000 residenti in cinque anni e il trend continua ad essere in discesa, mentre aumenta l’età media sensibilmente.
Di questo quadro si deve tenere conto nel rappresentare idee per un futuro diverso, senza assicurare ricette salvifiche. C’è prima di tutto bisogno della visione di una città che individui alcune priorità strategiche e che su di esse faccia leva per ripartire, con due elementi ineludibili, in un quadro di valori che abbiamo delineato nelle nostre Premesse Costitutive (clicca qui per leggerle):
- Il Comune deve essere il perno per definire un nuovo sistema economico della città che ponga il lavoro al centro di ogni prospettiva di sviluppo.
- L’azione dell’amministrazione comunale deve tendere alla solidarietà tra i cittadini e alla coesione sociale, all’insegna del Patto coi cittadini(clicca qui per leggerlo) sottoscritto da tutte le liste della nostra coalizione.
- Va ritrovato lo spirito di comunità nell’interesse del bene comune, che l’amministrazione uscente e i suoi sodali ispiratori hanno incrinato pesantemente con atteggiamenti autoritari e divisivi.2. Obiettivi strategici per il rilancio della città
La visione della Siena futura: un nuovo distretto produttivo
L’impegno della futura amministrazione comunale dovrà essere teso a delineare, in collaborazione con tutti gli attori presenti nel territorio, un nuovo Distretto Produttivo che faccia leva su cultura, turismo, eccellenze e scienze della vita. In particolare, la grande opportunità del Biotecnopolo con i fondi destinati dallo Stato, non può essere circoscritta al solo ambito della ricerca. Perché se così fosse le ricadute sul territorio senese non potrebbero che essere marginali. Tante sono le aziende che operano nel settore delle scienze della vita, nel solco della grande tradizione dell’Istituto Sclavo. Il distretto delle scienze della vita esiste già nelle attività di imprenditori capaci che dialogano con il mondo. Bisogna costruire intorno al Biotecnopolo perno della ricerca e alle aziende produttive nel campo delle scienze della vita e delle biotecnologie, le opportune risposte in termini di formazione, ma anche sul fronte delle infrastrutture e degli spazi per impiantare nuove attività industriali, in particolare nel settore meccanico.
Proprio il nodo delle infrastrutture penalizza la nostra città da decenni. Sul fronte delle strade ci sarà da tenere ben viva la necessità del completamento della E45, della Siena-Grosseto, nonché dell’ammodernamento della Siena-Firenze. Quanto alle ferrovie, il raddoppio di alcuni tratti verso Firenze è ormai sul tavolo da decenni. Senza alcuna concretizzazione. Sarà il caso, allora, di intavolare un tavolo con la Regione Toscana, perché nel contratto di servizio siano inseriti due obiettivi realizzabili: l’avvento dei nuovi treni ad accesso a raso sulle vie senesi, una contrattazione più serrata per intensificare i passaggi dalla stazione di Siena.
Solo così si potranno trovare quelle risposte occupazionali di cui la città ha estremamente bisogno per non disperdere il patrimonio di energia e freschezza di tanti giovani, sempre più costretti a lasciare Siena per costruire la propria vita nella dignità del lavoro.
E’ in questo quadro che nell’ambito della futura giunta comunale dovrà tornare ad essere previsto un Assessorato al lavoro, all’innovazione e alle attività produttive.
Primo atto, la promozione di un Censimento del lavoro possibile. Nelle realtà che sono state al centro di crisi strutturali, che hanno visto esaurirsi il filone portante dell’economia delle città, come è accaduto con la crisi del Monte dei Paschi, una sinergia fra gli attori istituzionali, centri di ricerca e Università, ha reso possibile la realizzazione di censimenti del lavoro possibile che sono stati in grado di offrire previsioni scientificamente attendibili sulle possibilità lavorative a cinque / dieci anni, offrendo anche indirizzi per le scelte migliori da fare. E’ ciò che dobbiamo fare anche a Siena, approfittando anche delle competenze che operano nell’ateneo senese.
Ma non è certo questo soltanto il contributo che può dare l’Università di Siena. Mentre la città è rimasta a corto di idee e progettazione, l’Ateneo finanzia otto progetti attraverso fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nell’ambito della Missione 4 “Istruzione e ricerca” / Componente 2 “Dalla ricerca all’impresa”. Basta dare un’occhiata al sito del Miur per rendersi conto della qualità e delle possibili relazioni per la ridefinizione del modello economico cittadino. L’Università di Siena partecipa a tre progetti di “Centri nazionali” ed è partner di altri 5 progetti: National Research Centre for Agricultural Technologies (Agritech), National Center for Gene Therapy and Drugs based on RNA Technology, National Biodiversity Future Center – NBFC THE – Tuscany Health Ecosystem, PE13 – Malattie infettive emergenti, SAILS, CTA+METROFOOD-IT
L’Ateneo partecipa ai progetti in qualità di soggetto esecutore (spoke) leader o affiliato, in coordinamento con i soggetti attuatori (hub). E’ presente in 3 dei 5 Centri nazionali ed anche negli altri pilastri della Missione del PNRR: gli ecosistemi dell’innovazione, i partenariati estesi e nella realizzazione di nuove infrastrutture di ricerca.
Sono progetti rispetto ai quali il Comune deve intessere una fitta rete di collaborazione, di dialogo aperto, si scambio di informazioni, per una ricaduta sul territorio sia in termini di conoscenza, ma anche di rilancio occupazionale.
Per esempio, uno dei progetti a fondo Pnrr, il Centro Nazionale “Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA” si pone due grandi obiettivi: aumentare il know-how tecnologico necessario per progettare e fornire medicinali a base di RNA e per terapia genica e identificare farmaci e geni candidati e biomarcatori promettenti in cinque grandi aree delle malattie umane: malattie genetiche, cancro, malattie metaboliche e cardiovascolari, malattie neurodegenerative e malattie infiammatorie e infettive.
E ancora, sul fronte degli ecosistemi dell’innovazione il Progetto THE- Tuscany Health Ecosystem ha l’obiettivo generale di favorire il consolidamento e la crescita dell’intero sistema Toscano di Scienze della Vita, che costituisce un settore strategico dell’economia regionale, nazionale, ma anche senese.
L’Ateneo è inoltre presente anche nel partenariato esteso PE13. La recente pandemia da SARS CoV2 ha dimostrato quanto sia facile che un evento infettivo catastrofico possa verificarsi nel nostro mondo globalizzato. Il PNRR è uno strumento formidabile per innalzare il livello delle conoscenze di base su patogeni ad alta diffusibilità, studiare la circolazione di microorganismi patogeni all’interfaccia uomo-animale, attivare efficaci reti multidisciplinari di competenze e migliorare la preparedness complessiva del Paese verso potenziali minacce infettive emergenti (ed anche ri-emergenti). Numerose università e istituzioni di ricerca controllate dal MUR tra cui l’Università di Siena hanno dato vita ad “INF-ACT – One Health Basic and Translational Research Actions addressing Unmet Needs on Emerging Infectious Diseases”, un progetto nazionale ambizioso per creare una rete di Istituzioni con lo scopo di combattere le principali minacce infettive attuali e future sul territorio nazionale.
E’ chiaro che progetti come questi “dialogano” benissimo con quel Distretto produttivo delle Scienze della vita che auspichiamo per la ridefinizione di un nuovo sviluppo economico e occupazionale della città.
E laddove si parla di innovazione, di un mondo che dovrà sempre avere a che fare con le dinamiche dell’intelligenza artificiale, un altro progetto dell’Università di Siena ha avuto accesso ai fondi del Pnrr: il Progetto SAILS – Siena Artificial Intelligence and Life Science è finalizzato all’evoluzione e al consolidamento del Siena Artificial Intelligence HUB – SAIHUB, mediante l’integrazione delle competenze dei laboratori UNIS-IA dove sono condotte attività di ricerca nell’area dell’intelligenza artificiale e delle sue applicazioni.
Il Comune attivo per un Centro di ricerca sull’etica degli algoritmi
L’innovazione dovrebbe tendere di per sé allo sviluppo dell’uomo, a renderne migliori le condizioni di vita. Ma la tecnologia non ha di per sé una virtù salvifica per le sorti dell’umanità: per questo prende sempre più campo una questione etica che è legata all’impatto della tecnologia in ogni settore della nostra vita. In relazione, in particolare alla questione degli algoritmi, ormai strumenti decisionali in molti campi della nostra vita, e percettori informati dei nostri bisogni e delle nostra abitudini attraverso la profilazione sui social. Dice bene Paolo Benanti, docente di Etica delle tecnologie e membro del gruppo di esperti di Bioetica del Mise: “Se vogliamo che la macchina sia di supporto all’uomo e al bene comune, senza mai sostituirsi all’essere umano, allora gli algoritmi devono includere valori etici e non solo numerici. Abbiamo bisogno di un’algoretica, ovvero di un modo che renda computabili le valutazioni di bene e di male. Dobbiamo codificare principi e norme etiche in un linguaggio comprensibile e utilizzabile dalle macchine”.
Il 10 gennaio 2023, c’è stata la firma in Vaticano da parte dei rappresentanti delle tre religioni abramitiche della “Rome Call for AI Ethics” , documento redatto per promuovere l’algoretica, cioè lo sviluppo di una riflessione etica sull’intelligenza artificiale e le sue applicazioni. Il Papa, nella cornice dei diritti umani, indica la necessità che cresca la «algoretica, ossia la riflessione etica sull’uso degli algoritmi, oltre che nel dibattito pubblico, anche nello sviluppo delle soluzioni tecniche».
Questo tema non può essere lasciato alla pur importante elaborazione in chiave religiosa. Deve permeare la cultura laica dell’innovazione. La futura amministrazione comunale dovrebbe fare propria questa analisi e cercare, nel dialogo con le Università della città, una modalità condivisa per creare a Siena un Centro di ricerca sull’etica degli algoritmi, che faccia di Siena la capitale dell’algoretica.
WELFARE, diritto alla salute, patto di solidarietà.
Le fragilità per una città come la nostra non sono solo quelle degli altri, di coloro che arrivano da fuori- migranti, richiedenti asilo – portando il loro carico di povertà o addirittura essendo invisibili come lo sono i senza casa. Le fragilità sono anche nostre, espressione di una comunità urbana, quella senese, afflitta da un invecchiamento che sta via via aumentando.
Se la città invecchia, va pure detto, magari è anche perché la qualità della vita consente di morire più tardi. E questo non può certo essere un dato negativo. Ma la città invecchia anche perché i flussi delle giovani coppie – e non solo – verso i comuni limitrofi sono ormai una costante, che si aggiunge allo spopolamento del centro storico, divenuto in gran parte abitato dagli studenti e non più dalle famiglie senesi. Temi questi di cui si occupa il programma di coalizione nella definizione di un nuovo rapporto di area territoriale con i comuni contigui.
Quello che è certo è che Siena ha bisogno di un Patto di solidarietà che attraversi più generazioni, necessario anche per le evidenze demografiche che abbiamo delineato, per la povertà che avanza ad ogni latitudine compresa la nostra, e che noi proponiamo indirizzato verso una platea che comprenda le famiglie senesi a rischio di fragilità: le giovani coppie con bambini piccoli e gli anziani, i tanti anziani soli che vivono nella nostra città. E le famiglie che hanno bambini con disabilità. Un Patto che non dimentichi le nuove povertà dalle quali la città non è esente: che guardi ai senza casa con umanità e rispetto; un Patto che sia consapevole del fenomeno delle migrazioni e dei richiedenti asilo che battono alla nostra porta, ripristinando un sistema di regole di accoglienza. Ciò che la giunta di centrodestra ha negato, uscendo fin dal dicembre 2018 dal sistema SPRSR.
Siena porta la solidarietà nel proprio Dna. Dalle associazioni di mutuo soccorso delle Contrare alle moderne commissioni di solidarietà attive nei rioni, dalle società di fratellanza operaia alle tante associazioni di volontariato, al ruolo di realtà come Misericordia e Pubblica Assistenza, tutto questo consente la realizzazione di un Patto di solidarietà di cui segnaliamo le azioni iniziali, alle quali se ne potranno aggiungere altre, nel futuro della consiliatura, anche grazie ad un’opera di ascolto e partecipazione che veda il Comune protagonista.
Nidi gratis per le famiglie sotto i 35.000 euro ISEE
Primo punto. Aiuti concreti per le giovani famiglie, a cominciare da quelle con bambini in età di asilo nido, struttura indispensabile anche per consentire ai genitori di potersi dedicare alle attività lavorative, senza disparità. A Siena ci sono 5 asili comunali a gestione diretta e 2 a gestione indiretta, per una media di 40 bambini ad asilo e un totale di meno di 300 posti disponibili. Dalle graduatorie dell’ultimo anno scolastico, a novembre 2022 risultavano in lista di attesa ben 70 bambini da 0 a 3 anni che non avevano trovato posto nelle strutture pubbliche. Settanta famiglie che sono state costrette a soluzioni diverse, tra cui rivolgersi agli asili nido privati. La Regione Toscan ha varato Il progetto Nidi gratis promosso dalla Regione Toscana, a cui il Comune ha aderito. Ad accedere ai contributi sono i genitori con Isee fino a 35mila euro. La nostra lista chiede alla futura amministrazione guidata da Fabio Pacciani di assegnare ulteriore risorse per iniziative tese ad offrire alle giovani famiglie servizi all’altezza dei tempi e delle esigenze dei tanti tipi di famiglie.
Cohousing per anziani
Cohousing potrebbe essere tradotto con “coabitazione” e sta a indicare una particolare forma di vicinato elettivo in cui coesistono abitazioni private e servizi comuni. Gli spazi abitativi sono armonizzati in modo da garantire la privacy di ogni nucleo e, contemporaneamente, soddisfare il bisogno di suddivisione dei compiti comuni e di socialità. E’ un modo di vivere solidale, che può riguardare gli anziani, ma anche disabili che abbiano margini di autonomia. A noi pare che sia una soluzione molto adatta a Siena, operando per bandi di locazione dopo aver recuperato locali adeguati con fondi europei. Tutti i progetti di cohousing nati negli ultimi anni in Italia hanno in comune alcuni punti: scelta di location e aree storiche da riqualificare (ex cascine, palazzi storici abbandonati da anni, eccetera); inserimento di unità abitative indipendenti affiancate da zone per i servizi in condivisione: lavanderia, biblioteca, laboratori per le riparazioni, asilo per i bambini, orti e altri eventuali servizi come le sale per le feste o addirittura piccoli appartamenti in cui è possibile sistemare gli ospiti secondo logiche di sostenibilità ambientale e bioarchitettura.
A Siena non possiamo continuare a confrontarci con rette nelle residenze per anziani da oltre 3.000 euro al mese. E questa formula potrebbe adattarsi alla nostra realtà. Quanto ai gestori e agli attori coinvolti, la concertazione delle finalità fra erogatori locali pubblici e privati è indispensabile. Il pubblico, in questo caso secondo la nostra proposta, il Comune di Siena, può agire anche per reperire i locali anche verso altri soggetti pubblici. Penso allo Stato, per il Distretto Militare, dove una parte dell’immenso patrimonio immobiliare potrebbe essere destinato a piccoli appartamenti in co-housing per anziani e disabili. Ma tanti altri immobili di proprietà pubblica potrebbero essere censiti nella nostra città. E funzionare come riequilibratore all’insegna della giustizia sociale, in una città dove troppo è legato alla rendita speculativa.
Comune vicino alle famiglie con presenze di bimbi con autismo e altre disabilità
Il Comune di Siena deve essere parte attiva a fianco delle famiglie con bambini i portatori di disabilità e DSA. Un piano strategico da attuare all’interno di deleghe specifiche di un assessorato può essere una risposta seria e concreta, a fianco delle famiglie. Il piano dovrebbe prevedere una delega specifica nell’ambito dell’assessorato al welfare, affinchè possa essere sviluppato un piano strategico, a tutela dei portatori di disabilità e DSA e delle loro famiglie. E’ possibile puntare alla realizzazione di un centro convenzionato a prezzi maggiormente contenuti rispetto agli standard oridnari, grazie alla messa a disposizione di una struttura e altri servizi che ne abbatterebbero i costi di gestione (DSA E SPETTRO AUTISTICO).
• Formazione gratuita e continua per gli insegnanti, in materia di disabilità e di dsa, attraverso corsi che andrebbero a professionalizzare maggiormente la scuola e creerebbe occupazione in questo settore;
• rimborsi per le famiglie che nonostante l’assegno di contribuzione della Regione Toscana, non riescono comunque a pagare le terapie.
Rientro del Comune di Siena nello SPRAR
Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) è costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. A livello territoriale gli enti locali, con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di “accoglienza integrata” che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico. Il sistema SPRAR contribuisce a rafforzare una cultura dell’accoglienza presso le comunità cittadine e favorisce la continuità dei percorsi di inserimento socio-economico dei beneficiari.
Nel dicembre 2018 la giunta di centrodestra ha deciso di far uscire Siena dallo SPRAR. E’ anche per questa decisione incomprensibile e fuori luogo, che nell’estate del 2022 è deflagrata l’emergenza legata all’arrivo di decine e decine di giovani pakistani e afghani. La futura amministrazione comunale dovrà immediatamente disporre il rientro nel sistema SPRAR e poi, essere parte attiva nella costruzione di una nuova cultura dell’accoglienza nelle regole, all’interno di un quadro condiviso con il volontariato.
La Casa dei Diritti
A Siena una importante iniziativa di volontariato ha consentito l’apertura di uno Sportello dei diritti da parte della Corte dei Miracoli, che offre servizi a cittadini stranieri ma anche italiani. La Corte dei Miracoli ha anche un progetto di Community Centre che allarghi il ventaglio dei servizi. Esiste poi uno Sportello della Società della salute per la ricerca di case e lavoro. Da parte nostra vorremmo proporre un luogo che sia Casa dei diritti sociali e dei diritti individuali, una Casa dei diritti e delle differenze, che operi affiancando gli sportelli già esistenti, senza mia sovrapporsi e nella reciproca autonomia, per la diffusione di una cultura dei diritti e delle differenze, soprattutto tra i giovani.
Collaborazione con la Società della salute
In Toscana il modello organizzativo sociosanitario fa perno sulla Società della salute. E la scelta di fondo fatta nel 2010 indica la volontà di riportare di ricondurre il governo e la programmazione dello stato di salute di un territorio ai Comuni ed alla Azienda USL di competenza. In questa ottica il sindaco è la figura di garanzia e coordinamento della programmazione sanitaria a tutela della salute dei cittadini, in una relazione virtuosa con gli altri comuni e con l’Asl Sud-est.
Importante, nell’ambito della Società della salute è il ruolo e l’attività del Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni.
Nell’ambito dei servizi sociali organizzati dalla SDS, il Comune potrà recepire bisogni ed emergenze provenienti dal territorio per segnalarle alle unità operative. In particolare, per quanto riguarda il disagio giovanile, gli stati di indigenza, le emergenze abitative a tutela del diritto alla casa, la solitudine degli anziani. Proprio su questo ultimo fronte una innovazione importante sarebbe l’infermiere di prossimità, che potrebbe anche rappresentare un’alternativa alla domanda di ricovero ospedaliera.
In generale, sul fronte del welfare, il modello a cui guardare è quello del welfare responsabile, tenendo anche presente gli spunti e le sinergie che possono venire dalla Rete Welfare Responsabile www.welfarereponsabile.it, attivando un rapporto di dialogo e partecipazione con i cittadini, lavorando sul tema dell’innovazione sociale e stimolando anche il mondo dei servizi ad una riorganizzazione delle attività che risultano troppo assistenzialistiche e poco generatrici di risorse.
Il rilancio delle Scotte e delle sue eccellenze mediche. La centralità delle Scotte da riconquistare dovrà essere un riferimento costante della futura amministrazione, anche a tutela delle eccellenze sanitarie già presenti e riconosciute a livello nazionale e internazionale, provenienti da una scuola e una tradizione, quella senese, che tanti illustri medici ha fornito per l’attività di intervento e cura. A fronte della carenza di infermieri, che preferiscono altre città rispetto a Siena, perché gli affitti delle abitazioni sono meno cari, il Comune potrebbe varare un apposito elenco di contributi affitti.
3. Le idee per una città migliore
Cultura viva per una città viva
Vivere i musei – È necessario passare da situazioni di quasi abbandono a spazi museali accessibili anche ai disabili, con profilazione degli utenti, attuali e potenziali, con nuovi allestimenti e idonea illuminazione, dotati di un sistema comunicativo interno coordinato e strumenti di lettura delle opere in linea con le indicazioni di MIBACT. Si deve tendere ad un alto standard nella qualità dei servizi interni e al reinserimento di tutti i musei senesi in una rete museale, magari declinato in modo nuovo. L’esempio più eclatante di museo che “non parla” è il Museo Civico. Su questo, che è il massimo luogo espositivo della città, con gli affreschi del Buon Governo del Lorenzetti, con la Maestà di Simone Martini, è necessario attuare immediatamente un progetto che, attraverso la realtà virtuale, la multimedialità, le applicazioni di intelligenza artificiale, inserisca nel mondo contemporaneo l’esperienza di bellezza propria del Museo Civico.
Santa Maria della Scala – Far ripartire il Santa Maria della Scala con mostre di alta qualità e collegamenti con i grandi musei nazionali, ma anche con l’accoglienza di mostre e rassegne di artisti locali. Per gli approfondimenti programmatici si rimanda al programma di coalizione. Il Santa Maria della Scala potrebbe anche accogliere tre realtà espositive realizzate con tutte le tecniche innovative della realtà virtuale e della multimedialità:
Una mediateca della tradizioni contradaiole e del Palio. Una casa delle nostra Memoria e identità, immersa nel futuro, per la trasmissione della memoria delle Contrade e del Palio: tutela, valorizzazione e incremento degli archivi di immagini intesi come patrimonio della comunità; favorire la produzione di nuovi materiali. La cultura, i valori espressi dalle Contrade e dalla Città rafforzano il senso di identità, quella “senesità” positiva che è modello virtuoso da presentare al mondo.
Un archivio multimediale della musica prodotta a Siena, anche con la presenza di spazi di registrazione. Con il marchio MuSIca! si darebbe anche un supporto alle eccellenze e istituzioni musicali: Accademia Musicale Chigiana, Siena Jazz, Conservatorio Rinaldo Franci, la Banda Città del Palio, l’Orchestra a Plettro Senese, l’Unione Corale Senese, gli altri cori, scuole di musica di forte tradizione e qualità come la Diapason; puntando anche alla creazione di un’orchestra sinfonica stabile, con la ricostituzione dell’Orchestra da Camera di Siena. E accompagnano a questi l’individuazione di spazi per la musica live e per le rock band.
MuSIca! SI produce dovrebbe prevedere il sostegno del Comune, anche economico, per la creazione di un hub di produzione musicale a Siena dedicato ai giovani, che consenta di passare dalla creatività alla produzione. In spazio adeguato potrebbero essere create salette di produzioni musicali con i brani di ogni genere pubblicati poi in un’apposita etichetta per il sostegno dei debutti.
Una Galleria sensoriale del Vino e del food che potrebbe consentire anche di adattare a questo campo l’Analisi emozionale degli effetti dell’assunzione di vini e cibi di qualità. E’ un progetto già in corso da parte dell’Associazione Nazionale Città del Vino, che ha sede a Siena.
Pinacoteca & Museo Civico & Chigiana – La Pinacoteca nazionale di Siena è diventata un museo autonomo, come gli Uffizi o la Galleria dell’Accademia di Firenze. L’opportunità deve essere colta per la città, attivando una feconda interlocuzione che porti alla realizzazione comune di un cartellone di eventi legati ai grandi affreschi di Palazzo Pubblico e alla straordinaria collezione di fondi oro della Pinacoteca. Inserendo nel progetto anche la musica dell’Accademia Chigiana per una serie di “Concerti in arte” che solo Siena può offrire.
Il nodo dell’auspicabile – vista l’inadeguatezza della sede – spostamento della Pinacoteca al Santa Maria della Scala resta al momento inattuabile per vincoli di ordine burocratico imposti dallo Stato. Ma questo non deve impedire all’amministrazione della città un dialogo con la Pinacoteca, per accompagnare il suo rilancio.
Ars Senensis – Valorizzazione degli artisti, musicisti, gruppi teatrali senesi, come di tutti coloro che operano in campo culturale, con la messa a disposizione di spazi pubblici; ripristino della consuetudine di far dipingere il Palio ad artisti senesi. Promozione della realizzazione di opere contemporanee di artisti senesi da destinare a quartieri e aree periferiche, affinché si crei una bellezza diffusa.
Arte contemporanea – Creazione di un Centro per l’arte contemporanea e la fotografia d’autore.
Arti e mestieri 2.0 – Rilancio culturale della storia sulle arti diverse, anche minori. Promozione e apertura di laboratori di artigianato artistico per la lavorazione del marmo, della seta, dei metalli, delle stoffe.
Biblioteca Comunale – Valorizzazione e potenziamento di un’Istituzione culturale di altissimo valore culturale e sociale ed attuazione dei progetti già finanziati.
Competenze di ritorno – Creare una rete con i senesi all’estero, affinché possano riportare le proprie idee, esperienze e competenze al servizio della Città, con seminari e incontri in presenza e a distanza.
COOLtura – Internazionalizzazione della Città attraverso tutte le istituzioni di eccellenza e le due Università. Una cultura che vive tutto l’anno: congressi, convegni, eventi internazionali di vario tipo come una Fiera della fotografia con cadenza annuale, capace di coinvolgere venditori – gallerie d’arte, artisti fotografi, collezionisti – compratori o semplici visitatori e un Festival della musica di strada. Elaborazione di progetti che prevedano l’accoglienza di giovani artisti italiani e stranieri.
Festival diffusi – Il centro storico deve vivere, con eventi che connettano cultura e bellezza della città, ma che abbiano anche una funzione attrattiva per un turismo. Le nostre piazze possono essere sede ideale per un Festival internazionale della poesia, per un Festival del Tango, del Flamenco e di altre danze e balli popolari, italiani e stranieri, con eventi culturali associati, tornando ad un cartellone di grandi eventi estivi a cui la Fondazione Monte dei Paschi riservi risorse e attenzione.
IN-canti – Costituzione di un Centro di studio, ricerca e valorizzazione del canto popolare senese attraverso ricerche storiche, archiviazione di materiali scritti e sonori, occasioni di ascolto e di studio, laboratori intergenerazionali di apprendimento dei canti, creazione di cori. Previsti la conoscenza e interscambio con le culture musicali di tradizione orale dei gruppi regionali di studenti universitari e delle comunità straniere presenti stabilmente a Siena, l’organizzazione di concerti diffusi nei luoghi della città.
Lingua e internazionalizzazione – Siena, polo di studio e diffusione della lingua e la cultura italiana, necessita di: una realizzazione effettiva dell’accordo già siglato con le Università dell’America Latina per l’interscambio di studenti; analoghe iniziative di raccordo con le Università, gli Istituti e i Centri di cultura internazionali; ripresa del Festival della Lingua Italiana.
Lingua senese – Studio del vernacolo senese attraverso anche la collaborazione con chi fa ricerca nell’ambito delle tradizioni popolari, antropologia culturale, etnologia, in seno all’Università di Siena e all’Università per Stranieri.
Cattedra di Toscana Favella 2.0 – Data la correlazione storica tra lingua nazionale, toscana e senese, è auspicabile una ripresa della lunga tradizione di studi linguistici senesi con l’istituzione di una moderna Cattedra di Toscana Favella 2.0. in sinergia con le due Università e l’Accademia della Crusca.
Cultura del territorio
L’anima della città – Per mantenere e tramandare la cultura identitaria senese, i valori sociali e l’appartenenza ad una Contrada, intesa come territorio, sono necessarie relazioni interpersonali e intergenerazionali, oltre a una presenza quotidiana. Si devono: tutelare le esigenze dei cittadini che vogliono vivere nel centro storico; creare i presupposti affinché i diciassette rioni tornino ad essere abitati dai residenti; eliminare le criticità che comporta il vivere nelle Contrade; agevolare la scelta di affittare o prendere in affitto un immobile in Contrada.
CAVAL-care – La cultura del cavallo: non solo del cavallo da Palio, ma sviluppo delle competenze relative alla salute, alla gestione e all’utilizzo ludico di questi animali. In particolare, percorsi di equiturismo con rete di strutture per trekking lungo la Francigena e la Lauretana, con visita a castelli, monumenti e pievi. Cultura equestre da portare nelle scuole e creazione di un Centro Studi e Formazione sulla salute e la conoscenza del cavallo – in vista di una futura attivazione di un percorso universitario – oltre che di un corso che dia un brevetto di guida equituristica ambientale con conoscenza del territorio.
Patrimonio immateriale – Valorizzazione della cultura orale, delle tradizioni, dell’antropologia culturale, dell’etnologia, con attenzione particolare a “La città dei mestieri”: costituzione di un Centro di ricerca, valorizzazione e apprendimento dei giochi popolari antichi, a partire dalla collocazione di piste dei barberi per i bambini in tutti gli spazi verdi della Città; costituzione di un Centro di raccolta di materiali, di studio, ricerca e valorizzazione del canto popolare senese e di tutti i generi testuali in vernacolo, favorendo la conoscenza di altre culture nazionali e internazionali.
SI gioca! – Costituzione di un centro di ricerca, valorizzazione e apprendimento dei giochi popolari, che effettui una ricerca storica sui giochi dei ragazzi e degli adulti prima del digitale, con incontri intergenerazionali di apprendimento sui giochi popolari e incontri interculturali con le comunità straniere presenti a Siena.
Tradizioni senesi – Costituzione di un Centro di documentazione fotografica e video di tutte le tradizioni popolari senesi, implementando, arricchendo e valorizzando tutte le tradizioni popolari, attraverso l’archiviazione e la ricerca di materiale audio e video; la produzione di nuovi testi, scritti e audiovisivi, da diffondere anche sui canali digitali; l’organizzazione di mostre ed eventi; Laboratori di apprendimento delle tecniche foto e video.
La pista del Palio dei barberi delle Contrade in ogni parco cittadino – Per i bambini senesi trovare in ogni parco pubblico cittadino una pista dei barberi delle Contrade, significa relazionarsi, anche nel momento del gioco, con la parte più genuina delle tradizioni cittadine. Per realizzarle sarebbe bello attivare la manualità creativa dei ragazzi dell’Istituto d’Arte senese.
Una Repubblica delle Terre Senesi della cultura – Oltre alla ricerca di sinergie fra tutte le istituzioni culturali cittadine, è necessario fare rete con tutti i comuni della Provincia.
La città da illuminare – Il sistema di illuminazione della città rende l’atmosfera serale assolutamente triste. E’ opportuno uno studio che, nel rispetto dovuto alle caratteristiche di Siena, possa ridare luce alla città in una modalità più brillante.
Una pista “quattro stagioni” per l’addestramento dei cavalli – Continuando quell’azione costante per la tutela dei cavalli da Palio, appare opportuno che la prossima amministrazione comunale si impegni per la realizzazione di una pista all-weather per l’addestramento dei cavalli in ogni stagione.
Turismi e nuovi trend per la scommessa dell’attrattività
I turisti non si fanno con il pongo. Il turismo, ormai, non esiste più: esistono i turismi che ruotano intorno a desideri, sogni, bisogni che hanno mille accenti e che bisogna essere in grado di intercettare dimostrando una capacità di attrazione che va ben oltre il piatto slogan del sito lanciato in pompa magna alla Borsa Internazionale del Turismo dall’amministrazione comunale uscente. Che senso ha lanciare, per una città come la nostra lo slogan: “Vale davvero la pena di visitarla?” Al di là della evidente cacofonia, è una frase che non trasmette alcuna emozione, alcuna garanzia rispetto ad una esperienza di vita che noi invece sapremmo offrire come unica al mondo.
E poi, ecco la strampalata classifica con il cosiddetto primato del turismo sostenibile: una medaglia vinta in virtù di un’autocertificazione, che vale meno di una patacca. Basta con questa estemporaneità. Ci vuole serietà e un approccio che tenga conto delle tendenze internazionali e del quadro normativo di riferimento nazionale, per un settore, il turismo appunto, che vale 17,2% dell’occupazione in città.
Primo punto, che sta all’interno del programma della coalizione Polo Civico Siena, la creazione di una Fondazione pubblico – privata per gestire e promuovere la destinazione Siena, con azioni di regia e governance del territorio e di destination marketing”.
È la strada giusta per riuscire a far percepire Siena inserita in un sistema turistico unico e irripetibile, che partendo dal cuore della città, dalle sue bellezze artistiche e culturali, dai “segreti” dei suoi rioni, si estende alle Terre Senesi in un quadro di attrattività complementare all’insegna della proposta esperenziale. Il quadro di riferimento in termini di accoglienza è la destagionalizzazione dei flussi turistici e il miglioramento della loro qualità, con l’allungamento dei tempi di permanenza che riduca il “mordi e fuggi”. Alcune azioni nel concreto:
Siena roadshow. Se conosci Siena non puoi che amarla o comunque esserne attratto. Per centrare questo obiettivo bisogna “portare in giro” Siena. Durante l’Expo in Cina, la Toscana effettuò alcune iniziative che legavano l’arte e le eccellenze enogastronomiche. Quel format, debitamente sostenuto da apposite campagne di comunicazione, varrebbe la pena di essere adeguato a Siena: applicazioni di realtà virtuali per mostrare le meraviglie dell’arte senese; performance musicali; degustazioni di vino e food senese in location in Europa e nel mondo, potrebbero centrare significativi risultati di penetrazione in mercati in cui si combatte la battaglia della competitività turistica.
Palinsesto, visibilità, rete – Un progetto di sviluppo dei canali comunicativi digitali del Comune per divulgare più rapidamente le informazioni sulla vita culturale della città, con un palinsesto degli eventi culturali del territorio: mostre e musei, corsi e scuole, per categoria di interesse. La ricaduta per gli utenti è la reperibilità delle informazioni, una semplificazione e un’accelerazione comunicativa, un accrescimento della visibilità e la costruzione di una rete.
Reel con linguaggi giovanili – La realizzazione di contenuti tesi ad attrarre giovani turisti, amanti dell’arte, della cultura, del buon vivere, è possibile attraverso due strumenti: un’adeguata ricerca di profilazione sui social e la produzione di contenuti con linguaggio tipicamente giovanile, come i reel.
Siena experience: ti presento Siena – Per un turismo sostenibile è necessario fornire ai turisti un primo approccio alla città, realizzando un viaggio audio-visivo e multimediale con traduzione in diverse lingue, della storia di Siena attraverso i secoli: una sorta di biglietto da visita da proiettare in un luogo simbolico come la Fortezza. La consapevolezza della città dove il turista si trova, oltre a generare conoscenza e consapevolezza della realtà cittadina, può essere la spinta anche per un soggiorno successivo.
Turismo e promozione – Agire in chiave di destagionalizzazione, proponendo: eventi legati al turismo business di un mese nei mesi di febbraio e novembre; eventi legati al turismo di studio; eventi per il turismo legato all’enogastronomia e all’arte; mostre di livello internazionale che prevedano afflusso costante; eventi di carattere settimanale e mensile. Gestione dei giorni di Palio fuori dai portali di prenotazione, risparmiando sui costi di mediazione e selezionando la clientela in base alla durata del soggiorno.
Turismo e formazione – In una città a vocazione turistica come Siena è importante saper cogliere l’esigenza di nuove figure professionali altamente specializzate e adeguatamente formate. Per i giovani una possibilità in questa direzione è offerta dai due corsi di laurea dell’Università per Stranieri che puntano alla formazione nel settore della promozione turistica, e questo significa formazione in molte lingue straniere e anche sul patrimonio artistico e culturale del nostro territorio. La formazione degli operatori turistici è un tema fondamentale, se vogliamo un turismo di qualità dobbiamo avere personale qualificato che opera nei vari settori, dall’alberghiero alla ristorazione. E’ possibile una collaborazione tra Comune e Università per rispondere meglio ai bisogni del settore turistico? Sì, è possibile e in alcuni comuni sono stati siglati accordi tra l’istituzione locale e quella di alta formazione.
Turismo e sostenibilità – Investimenti su un piano marketing territoriale, che ridisegni l’autenticità e l’unicità del marchio Siena e racconti una storia accattivante al resto del mondo, capace di intercettare il turismo che guarda alle peculiarità di Siena come valore aggiunto e mai come limite. Individuazione di una precisa nicchia di mercato, con un target che soggiorna a Siena almeno 4 notti e vede Siena come città strategica per la propria esperienza di viaggio.
Turismo e tasse di soggiorno – Una cifra minima per persona valida tutto l’anno, da investire per la promozione territoriale da pagare su base di appalto, a società che non lavorano su parcella fissa ma si fanno corrispondere un compenso sulla base dell’indotto che genera.
Ufficio turistico virtuale – L’ufficio turistico deve essere presente al momento in cui il turista prenota, con una mail preformata automatica che indirizza il turista al sito del Comune, dove poter già acquistare con carta di credito biglietti e servizi. Disintermediazione attraverso la gestione delle prenotazioni a canale diretto di tutte le attività ricettive e commerciali/turistiche;
formazione per operatori del settore e per locatori turistici privati; revisione delle procedure burocratiche obbligatorie per alberghi, affittacamere e locazioni turistiche, automatizzando i processi produttivi obbligatori.
Virtual-Virtuous Tour – Immagini e prodotti multimediali per raccontare Siena e il suo territorio nei suoi aspetti insoliti. Creazione di app utili al viaggiatore ad immergersi nel tessuto della Città.
L’Eroica come vettore portante del binomio turismo-sport – Il Comune dovrà essere protagonista per il forte rilancio del turismo collegato allo sport, facendo leva e seguendo in primo luogo l’esempio dell’Eroica, idea di grande respiro e di forte proiezione internazionale che si deve al nostro candidato Giancarlo Brocci. E’ il format ideale per la valorizzazione del territorio in modo sostenibile, che ben si attaglia alla promozione del turismo lento e alle azioni che possono essere pensate per la Francigena.
Lavorare sul turismo a Siena per reggere alla competizione internazionale ha bisogno di nuovi strumenti, di nuove mentalità. Ma noi, per centrare l’obiettivo, abbiamo un valore aggiunto enorme, che nessun altro ha: si chiama Siena.
Eccellenze enogastronomiche per un nuovo sviluppo economico
La nostra città e il suo territorio abbondano di eccellenze enogastronomiche a filiera corta. Anzi proprio il venire a gustare queste eccellenze è tra le leve più importanti di attrattività in chiave turistica. Vorremmo premettere l’elencazione di alcune proposte, con la dimostrazione di quanto, anche in questo settore, sia importante la sinergia con l’Università di Siena, capace di attingere fondi per decine di milioni di euro, con progetti che si attagliano fortemente alla vocazione della nostra città nel campo del food.
Metrofood-IT è un progetto finanziato dal PNRR – per complessivi 17,8 milioni di euro – coordinato da ENEA per rafforzare l’eccellenza scientifica italiana nella sicurezza alimentare e nelle filiere attraverso soluzioni innovative di misurazione della qualità, autenticità e rintracciabilità. L’Università di Siena con il Santa Chiara Lab è partner del progetto insieme ad altre università. Il Santa Chiara Lab, che ha sede nel cuore della contrada del Valdimontone, contribuisce come Open Innovation Hub all’implementazione di attività di trasferimento tecnologico nel settore Agrifood al fine di favorire l’adozione di innovazione da parte delle imprese per accompagnarle verso una piena e profittevole sostenibilità. E nell’ambito del Centro nazionale Agritech, l’Università di Siena è sede dello Spoke 9 “Misurazione, certificazione e valorizzazione della qualità, dell’origine, della tipicità, della sicurezza e della sostenibilità dei prodotti, dei processi, delle filiere e delle aziende agroalimentari”, dotato di un budget di 40 mln€ e l’affiliazione di 13 università, enti di ricerca e imprese. L’Ateneo, grazie a un finanziamento di 11,7 mln€, partecipa con ricercatori di 8 dipartimenti, con l’obiettivo di creare un laboratorio diffuso “METRIQA” in cui ricerca interdisciplinare, nuove tecnologie dell’informazione e innovativi framework interpretativi forniranno un contributo concreto alla misurazione e certificazione della qualità e dell’origine delle produzioni, alla tracciabilità dei processi, alla valutazione della sostenibilità di prodotti, processi, filiere e singole aziende.
E’ in questa cornice di innovazione nella produzione e di sempre maggiore qualità peculiare dell’area food senese, che si inseriscono le nostre proposte nel settore.
Enoteca e cultura enogastronomica – Per far tornare Siena al suo ruolo centrale nel territorio anche attraverso l’enoturismo e l’enogastronomia sono necessari: una maggiore sinergia tra Comune, strutture ricettive, aziende vinicole e agrituristiche, ristoranti, con un’offerta enogastronomica a 360 gradi ed incremento di eventi di spessore; la ricostituzione dell’Enoteca italiana di Siena; una sinergia con le Contrade e magari Fisar o Ais per avvicinamento alla cultura del vino e al bere consapevole.
L’Enoteca può essere il fulcro e la sede di tutto questo, sul modello della Citè du Vin di Bordeaux, o del Tempio del Brunello (Montalcino), un centro espositivo di tutti le nostre eccellenze vinicole, visto che Siena è tra le province più ricche di DOCG (ben 5 su un totale di 11 docg Toscane), ma anche di tutta l’area food di qualità a chilometro zero. Considerando che il valore del turismo enogastronomico in Toscana è superiore alla media nazionale del 3,4%.
L’Enoteca potrebbe fungere da luogo di incontro per progetti quali ad esempio dei corsi di avvicinamento al vino per i giovani con la partecipazione di associazioni e consorzi dei vini. In conclusione, nel capitolo di una SIENA ATTRATTIVA, le pagine che possiamo scrivere mettendo al centro l’eccellenza del nostro vino sono tante.
L’Enoteca è il perno delle nostre idee in merito, oltre alla riconquista di un ruolo che la storia, fin da quando nacque il Vinitaly ci aveva assegnato: a Verona sarebbe toccato l’aspetto fieristico, anche per le nostre ataviche carenze di spazi, ma Siena sarebbe dovuta rimanere il luogo della concertazione delle politiche del vino, nazionali e internazionali. Ci abbiamo rinunciato da un paio di decenni e anche da questo dipende la fine dell’Enoteca, a cui dobbiamo porre rimedio.
Collection del Chianti Classico a Siena – Eventi di spessore quali ad esempio Wine& Siena (organizzato da Merano Wine Festival) potrebbero moltiplicarsi. L’Anteprima del Chianti Classico si svolge da molti anni alle Leopolda Firenze. Il Comune dovrà collaborare con il Consorzio del Chianti Classico per favorire il ritorno di una Collection a Siena, che porterebbe certamente molti giornalisti italiani e internazionali.
L’Associazione Nazionale Città del vino riunisce centinaia di comuni italiani dei territori del vino e che realizza ogni anno, da venti anni, il Concorso enologico internazionale. Nel 2025 potrebbe svolgersi proprio a Siena, possibilmente in Fortezza. In questo senso Siena potrebbe candidarsi a essere Siena città del Vino 2025. Città in cui rilanciare un Centro di progettazione sull’enoturismo, che faccia perno sull’Osservatorio permanente sul turismo enogastronomico di città del Vino, attivo dal 2004.
A Siena ha sede anche Fondazione Qualivita che si occupa della valorizzazione dei prodotti DOP IGP STG, in tutta Italia. Le relazioni con il Comune potrebbero favorire la definizione di azioni concrete di valorizzazione e tutela degli storici prodotti senesi, dai dolci al maiale di cinta.
SÌ vive bene – La cultura del buon vivere: saperi, sapori, benessere ed eccellenze agroalimentari: la cultura del cibo e del vino fra tradizione e innovazione.
Per un commercio dal volto senese – Raddoppiare il numero di residenti nel centro storico concorrerebbe a creare nuove attività di quartiere che potrebbero rinascere grazie all’aumento della domanda di beni e servizi. Ma un programma per la competizione elettorale non è un libro di sogni, seppure sia lecito averne. In questo senso, l’azione possibile e utile è agevolare fiscalmente anche le proprietà commerciali e artigiane, in modo da eliminare la degradante immagine dei fondi sfitti e far riprendere il commercio locale. Per favorire il commercio di prossimità occorrono interventi precisi e mirati che il Comune può fare, seppure nelle limitazioni dovute alla cogenza della normativa nazionale in materia. Ad esempio, una iniziativa per contenere il caro affitti sarebbe un primo passo significativo, anche per rivitalizzare i negozi di prossimità, oppure trovare modalità per sostenere le attività artigianali che producono oggetti della nostra tradizione.
Botteghe con contributo affitti del Comune potrebbero essere diffuse nei rioni per attenuare la sensazione di desertificazione che si ha man mano che ci si avvicina alle Porte di uscita dalla città murata.
Anche in termini di decoro, i fondi sfitti potrebbero quantomeno essere dotati di immagini che non trasmettano la desolante tristezza del vuoto all’esterno. Meglio ancora se recuperati in chiave di rigenerazione urbana.
Legato al commercio è anche il tema della viabilità; se si prevedono nuove importanti strutture commerciali che porteranno grossi problemi al traffico (Massetana e Stellino) bisogna lavorare sulla futura viabilità di quelle zone che hanno già una situazione critica. E la domanda conseguente è: Siena aveva bisogno di nuovi grandi supermercati?
Per far lavorare le attività commerciali a Siena deve essere incentivato il turismo di qualità: con l’attuale promozione della città catturiamo solo quello mordi e fuggi quindi bisogna far entrare sul mercato prodotti di qualità e contribuire a far crescere gli eventi che già ci sono, come WineSiena, attraverso una collaborazione stretta tra le associazioni di categoria e il Comune. E senza dimenticare una dimensione territoriale più vasta di quella comunale.
Giovani, il motore per la ripresa della città
Consulta Giovanile contro la precarietà – Siena deve favorire, facilitare e sostenere il bisogno dei giovani di formarsi e conquistare la propria autonomia, con un lavoro non precario pari all’impegno e alla qualità degli studi intrapresi, e la possibilità di acquisire i propri spazi, una casa prima di tutto. La costituzione di una Consulta Giovanile all’interno della coalizione richiederà impegni ed elaborerà proposte perché Siena, grazie anche all’energia dei giovani, sia vitale e bella da vivere.
La città de-bullizzata – I comportamenti aggressivi che si registrano in vari ambiti si contrastano con la messa in pratica della normativa nazionale; con l’attivazione e il supporto, in collaborazione con varie associazioni, di un punto di ascolto con psicologici formati ad hoc; con contributi per iniziative di prevenzione e contrasto al bullismo e al cyberbullismo ed un percorso di sensibilizzazione mediante vari eventi: presentazioni di libri, laboratori teatrali, film, corsi di difesa personale e antibullismo, corsi di formazione per la prevenzione e il contrasto al fenomeno, rivolti a docenti e non.
Patrocinio del Codice Lilla contro i disturbi alimentari – Al forte incremento e aggravamento dei disturbi alimentari – seconda causa di morte tra gli adolescenti – è utile istituire anche a Siena il Codice lilla nei Pronto soccorso (pediatrici e adulti): un percorso ospedaliero diagnostico/terapeutico innovativo e appropriato per avviare cure mirate e precoci, per migliorare la prognosi di guarigione. L’intervento prevede una formazione mirata ed appropriata degli operatori sanitari al Ps nei confronti di questa problematica; l’istituzione un percorso terapeutico ad hoc; indirizzo del paziente presso strutture adeguate.
Diritto allo Studio Universitario: il problema-residenze. Un’accurata inchiesta della cronaca di Siena della Nazione ha accertato che dei 1384 posti letto disponibili nelle residenze universitarie senesi gestiti dall’azienda regionale Diritto allo Studio universitario, alla fine di febbraio solo 727 ne risultavano utilizzati e assegnati agli studenti su base meritocratica o economica a base Isee. Questo per lavori di manutenzione in corso o programmati che riducono la disponibilità. Appena insediata la nuova giunta comunale dovrà avviare una ricognizione per capire quanto durerà ancora questa situazione e come programmare un futuro meno incerto. Perché gli studenti universitari che vengono a studiare a Siena sono una risorsa e meritano tutta la trasparenza possibile in materia di alloggi a gestione possibile.
Multiculturalismo e interculturalità – Il multiculturalismo della nostra società richiede un impegno continuo per l’interculturalità come apertura mentale ed arricchimento personale e collettivo che nascono dal confronto. È necessario iniziare dal dialogo e dall’ascolto dei giovani, risorsa primaria per una comunità sana che agisce nel presente e guarda al futuro. Giovani consapevoli, istruiti, capaci di impegnarsi in prima persona per far stare al passo coi tempi e con i cambiamenti i valori in cui crediamo.
La città vuota
Censimento degli immobili vuoti nel centro storico – Le strutture disabitate nel centro storico devono essere oggetto di un censimento e di un’analisi approfondita, in modo da finalizzare risorse per rendere vitali quegli spazi vuoti per: strutture agili di turismo sostenibile; alloggi per giovani coppie; case della terza età dove gli anziani vivano in casa propria, con spazi comuni di prima assistenza. È necessario investire in maniera circolare affinché sussista un fondo che calmieri il caro affitti auto rifinanziandosi. Nelle compravendite: agevolare la ristrutturazione conservativa e velocizzare la parte burocratica e legata ai vincoli.
Spazi e strategie abitative – Il Comune deve farsi promotore del ripopolamento delle Contrade lavorando in armonia con operatori del settore immobiliare, proprietari, associazioni di categoria con: promozione delle agevolazioni fiscali previste dalla normativa nazionale e locale; istituzione, da parte del Comune, di canoni concordati al 10 per cento per affitti a famiglie e a Contrade che destinano l’immobile alle esigenze abitative dei protettori; sgravio fiscale Irpef per l’affittuario; abbattimento parziale dell’IMU, come avviene nei quartieri periferici.
Spazi e strategie per la cultura – Censimento, individuazione e apertura di spazi pubblici e privati per la cultura, per eventi al chiuso o all’aperto, favorendone la messa a disposizione a basso costo per il loro massimo utilizzo. Teatri aperti per le rappresentazioni di compagnie teatrali senesi e per la formazione professionale e amatoriale di teatro, musica e danza, per un uso continuativo per tutto l’anno per prove e spettacoli. Apertura verso gli spettacoli di strada.
Le periferie lontane – C’è un vuoto che mal si addice ad una città di poco più di 50.000 abitanti, e disseminata in una superficie non certo enorme. Parliamo del vuoto di relazioni che si avvertono tra la città murata e le periferie. Via via che ci si allontana dal cuore storico di Siena, la distanza si fa spesso ben più consistente rispetto a quella chilometrica. San Miniato resta un quartiere irrisolto, riempito nei suoi vuoti di relazione con la città storica, da una bella partecipazione dei cittadini, attivi su molti fronti grazie al Comitato San Miniato. Zone come Taverne, Isola, ma anche Costalpino soffrono di una distanza che non è sufficientemente coperta dal servizio pubblico di trasporto. C’è insomma da ripensare la relazione tra città dentro le mura e le sue estensioni territoriali, che il Piano Operativo dell’amministrazione De Mossi non ha certo risolto.
Il Conolly e l’umanesimo digitale: patrimonio culturale, cura, ricerca scientifica e impresa
Si rimanda al progetto della coalizione per una proposta che può essere un modello di recupero e rigenerazione: il progetto Conolly, che riguarda il recupero di una importante struttura nell’area dell’ex Ospedale Psichiatrico, un tempo di degenza e oggi sostanzialmente abbandonato. LEGGI QUI PER APPROFONDIRE
Mobilità sostenibile, viabilità e traffico
Circolazione e sosta – Per portare significativi mutamenti positivi è necessario: elaborare un Piano di studio della ZTL attuale; applicare modifiche virtuose relative la sosta; incentivare il parcheggio fuori le mura da parte dei residenti, rinforzando i mezzi pubblici da fuori le porte alle Contrade, attraverso i fondi europei per la mobilità sostenibile; interdire l’entrata delle auto del turismo in soggiorno, favorendo chi soggiorna con l’uso delle navette, evitando multe e disagi alle strutture ricettive.
Attuare il Piano urbano della mobilità sostenibile. Adottato il 19 maggio 2020, l’atto di indirizzo risale all’11 febbraio 2016 e fu approvato durante il mandato di Bruno Valentini, sulla base di un rapporto preliminare sul Piano urbano della mobilità del 23 novembre 2015. Nella delibera approvata nel 2016 si legge:
“Siena ha ereditato dalle passate Amministrazioni la Zona a Traffico Limitato (ZTL) più grande d’Italia, in rapporto agli abitanti, che la porta ai vertici delle classifiche nazionali sui tempi dalla mobilità sostenibile. Considerato in base alle linee programmatiche di mandato che: · occorre estendere le aree pedonali, al fine di agevolare la mobilità pedonale, con l’obiettivo di avviare un nuovo progetto per la vivibilità del centro storico, riqualificandone il “centro commerciale naturale”; · occorre intervenire nelle periferie per fluidificare il traffico, garantire sicurezza nella circolazione e incentivare l’uso di mezzi pubblici e biciclette; · nel piano urbano della mobilità (PUM), tutti questi aspetti sono affrontati in un quadro d’insieme, volto a cogliere il significato dei cambiamenti del XXI secolo; · i concetti espressi nel PUM sono sintetizzati in due slogan: per il centro storico “Dal passaggio al passeggio”; per la città fuori le mura “– auto + salute”; · per ridurre la congestione stradale nelle ore di punta, sono sufficienti piccole percentuali di persone che si spostano in maniera sostenibile, invece che in automobile, per evitare le code. · la mobilità nuova nel XXI secolo deve dedicarsi alla salute, alla demotorizzazione, ai veicoli a zero emissioni, per respirare meglio, avere spazio per camminare, avere cittadini consapevoli del fatto che il “bene pubblico” è di tutti e tutti devono contribuire a migliorarlo e a correggere i comportanti non corretti. Rilevata la necessità di approfondire le soluzioni tecniche riguardanti in modo particolare i seguenti temi, oggetto di Piani specifici di settore e da approvarsi con successivi atti di Consiglio Comunale: · implementazione delle Aree Pedonali Urbane (APU) con la realizzazione della “Y storica”; · revisione dei settori della Zona a Traffico Limitato (ZTL); · ridefinizione delle Aree a Rilevanza Urbanistica (ARU); · riorganizzazione della sosta veicolare, sia nella ZTL che nelle ARU; · riorganizzazione della ZTL autobus; · riorganizzazione del transito e della sosta ciclomotori e motocicli nel centro storico; · rilancio del sistema ferroviario; · classificazione funzionale delle strade e realizzazione degli interventi per la sicurezza stradale e moderazione della velocità (implementazione delle “Zone 30” – Isole Ambientali); · distribuzione delle merci nel centro storico, con la conversione ecologica verso i motori a zero emissioni; · riequilibrio e potenziamento del sistema del trasporto pubblico locale (TPL) nelle direttrici nord e sud della città, definizione di corsie e/o sedi riservate, collegamento con i principali nodi di interscambio (parcheggi scambiatori)”. Tutto è rimasto nel vago, al di là di qualche incomprensibile rotonda sbilenca che poco ha inciso nello snellimento del traffico.
Necessità di un Biciplan. Ci vuole una più convinta attenzione dell’amministrazione comunale verso una mobilità pulita quale è quella che consente l’uso della bicicletta. Un attento studio sulle rastrelliere meglio diffuse nelle zone intorno al centro storico (Fortezza, per esempio) può consentire stazionamenti più agevoli. Ma in senso più generale si sente il bisogno di un vero e proprio Biciplan, che consenta di inserire la città a pieno titolo nel sistema delle ciclovie regionali, studiando di pari passo gli interventi necessari per il raccordo con i comuni limitrofi. Un contributo importante, in questo senso, viene dalle Osservazioni al Piano Urbano della Mobilità, presentato dall’Associazione degli Amici della Bicicletta il 28 luglio 2020. CLICCA QUI PER LEGGERLO
Giovani idee per Fabio Pacciani: parcheggi scambiatori e aumento dei PolliciniIl Gruppo “Giovani idee per Fabio Pacciani”, che riunisce i candidati under 30 di tutte le liste della coalizione Polo Civico Siena, ha avviato un’intensa attività affinché le istanze delle giovani generazioni siano ascoltate dalla politica e divengano assi portanti dei programmi elettorali, che non possono più trascurare il punto di vista dei cittadini più giovani. In una nota il Gruppo Giovani Idee ha avanzato proposte sul tema della mobilità:
“In questo periodo abbiamo raccolto diverse segnalazioni da parte dei nostri coetanei, che finalmente hanno trovato un modo dove canalizzare le proprie idee e fare proposte per una migliore vivibilità della Città. Molte delle problematiche sollevate riguardano la mobilità, gli scarsi collegamenti viari e l’assoluta mancanza di parcheggi in prossimità dei principali presidi universitari della Città (per esempio: Presidio Mattioli, San Miniato, Complesso San Niccolò).
Crediamo infatti che fino ad adesso poco si sia fatto per risolvere tali problemi, relegando la Città ad un dannoso isolamento. Le idee che abbiamo sono chiare ed anche le soluzioni proposte ci sembrano percorribili, come per esempio potenziare i parcheggi scambiatori e i mezzi “navetta” pubblici, che potrebbero collegare con un maggior numero di corse il centro storico con le zone di sosta di Cerchiaia e Acqua Calda, agevolando, in questo modo, chi vuole raggiungere la città per motivi di studio, lasciando l’auto in quegli spazi. Molto utili ci appaiono poi i servizi di sharing mobility, presenti in diverse città di Italia e nel mondo.
Oltre le navette, sempre nei parcheggi scambiatori, potrebbe essere incentivata l’installazione di sistemi di mobilità condivisa, attraverso l’utilizzo di e-bike, scooter o auto elettriche, abbattendo così i costi economici (noleggio a tempo di un mezzo di trasporto, quando serve) e quelli di natura ambientatale, diminuendo la concentrazione di agenti inquinanti nell’aria, soprattutto durante le ore del mattino, e la congestione di traffico.
Inoltre vogliamo proporre una diffusione più capillare della rete dei cosiddetti “pollicini”, utili per migliorare la rete delle linee di trasporto pubblico, con introduzione di nuove vie di collegamento come per esempio una circolare.
Infine auspichiamo l’introduzione di agevolazioni per i parcheggi destinate a studenti, stipulando dei protocolli d’intesa tra Università e enti di gestione, prevedendo tariffe agevolate.
Queste le nostre proposte per una Città più vivibile e accogliente, dove spostarsi e muoversi diventa più semplice, meno costoso e più sostenibile dal punto di vista ambientale”.
Ambiente e sostenibilità
In un un quadro di condivisione di temi e progettualità all’interno della coalizione Polo Civico Siena, la nostra lista sui temi di Ambiente e Sostenibilità, rimanda direttamente agli spunti e alle elaborazioni della lista Siena sostenibile, da tempo impegnata con competenze diffuse, impegno e qualità progettuale, su temi decisivi per un futuro della città equilibrato e sostenibile. La nostra lista condivide e si impegna a sostenere nella futura consiliatura le idee di Siena sostenibile. Per la consultazione CLICCA QUI
Nell’ambito dell’alleanza sinergica tra futura amministrazione comunale e Università della città, che noi auspichiamo – peraltro in piena controtendenza con quanto fatto dal sindaco De Mossi – proprio nel campo dell’ambiente e della sostenibilità, Siena è all’avanguardia e presidio importante per la Biodiversity Strategy politica dell’Unione Europea condivisa dall’Italia. Il nostro Paese ha deciso di puntare con decisione sullo studio e valorizzazione del grande patrimonio naturalistico nazionale, sia a terra che in mare, nel rispetto della propria posizione cruciale al centro del Mediterraneo, considerato uno degli hotspot mondiali di biodiversità. Il National Biodiversity Future Center ha l’obiettivo di promuovere la gestione sostenibile della biodiversità italiana, secondo il principio per cui il benessere dell’ambiente si riflette sul benessere umano (One Health). L’Università di Siena è sede dello Spoke 3, dedicato al monitoraggio della biodiversità terrestre e di acqua dolce.
Un ulteriore esempio per affermare che il futuro di Siena lo si potrà delineare nella congiunzione virtuosa fra le competenze che sa offrire in termini di innovazione, e la salvaguardia delle proprie tradizioni storiche e di popolo, assolutamente irripetibili in ogni altra parte del mondo.