L’intervento di Camilla Marzucchi, mamma di un bimbo autistico e candidata della lista Sì Patto dei cittadini
“Il Comune di Siena deve essere parte attiva a fianco delle famiglie con bambini i portatori di disabilità e DSA”. Con queste parole Camilla Marzucchi, mamma di un bimbo autistico e candidata al consiglio comunale della lista ‘Sì Patto dei cittadini’ a sostegno di Fabio Pacciani sindaco interviene sul tema della disabilità nell’infanzia.
“È necessario – afferma Camilla Marzucchi – che il Comune elabori un piano strategico da attuare all’interno di deleghe specifiche dell’assessorato al welfare per dare risposte serie e concrete a tutela dei portatori di disabilità e DSA e delle loro famiglie. In questo contesto credo che sia importante puntare alla realizzazione di un centro convenzionato per DSA e Spettro autistico a prezzi maggiormente contenuti rispetto agli standard ordinari, grazie alla messa a disposizione di una struttura e altri servizi che ne abbatterebbero i costi di gestione”.
“Affinché i bambini affetti da disabilità – dice ancora Marzucchi – possano crescere serenamente ed essere indipendenti è necessario che il Comune sostenga la formazione e le famiglie. Per quanto riguarda la scuola il Comune dovrebbe prevedere una formazione gratuita e continua per gli insegnanti, in materia di disabilità e di DSA, attraverso corsi che andrebbero a professionalizzare maggiormente il personale scolastico, supportandolo nel sacro lavoro che svolgono per i nostri figli. Un altro punto importante riguarda il sostegno alle famiglie che, nonostante l’assegno di contribuzione della Regione Toscana, non riescono a pagare tutte le terapie per lo sviluppo delle competenze e delle autonomie dedicate ai bimbi con autismo e DSA: da quelle cognitive a quelle comportamentali per arrivare alla fisioterapia e alla logopedia. Ne consegue che troppe famiglie rinunciano alle terapie di elezione senza le quali, le condizioni comunicative e relazionali di questi bambini, restano compromesse, pregiudicandone il futuro. Attualmente il Comune eroga appena seicento euro annue alle famiglie basso reddito, quando il costo annuo della terapia Aba arriva a superare anche le duemila euro al mese. Impensabile che solo i bambini benestanti abbiano diritto a crescere come tutti gli altri”.